Dario Grigolato

 

Dario Grigolato nasce il 17 luglio 1957 a Grenchen (Svizzera) vive e lavora a Pianizza di Sopra / Caldaro e Fiè allo Sciliar
Dopo gli studi artistici (Liceo Artistico) si occupa con continuità di pittura e grafica (serigrafia e incisione calcografica).
Dagli anni ’90 tralascia la pittura e si dedica alla lavorazione della ceramica con particolare interesse alla tecnica “Raku”, sempre in quei anni sperimenta forni di sua progettazione per la fusione degli smalti ed affumicatura dei manufatti.
Con la tecnica Raku ha anche realizzato e progettato stufe a lega (Kachelofen). Per la realizzazione delle piastrelle (Kachel) che compongono le stufe non fa uso di metodi seriali, ogni stufa è un pezzo unico.
Negli ultimi anni ha ripreso la tecnica pittorica.

Fra le mostre più significative si citano:

Mostre collettive

- Kunst Plakat - Rendere visibile Sichtbar machen / Chiusa (BZ) 2020 un progetto della fondazione Tinner Alto Adige Arte Cultura e Istruzione (catalogo)

- 50x50x50 Spazi liberi Forte di Fortezza 2019 a cura di Hartwig Thaler e Provincia Autonoma di Bolzano (catalogo)

- 50x50x50 Alla conquista di nuovi territori Forte di Fortezza 2017 a cura di Hartwig Thaler e Provincia Autonoma di Bolzano (catalogo)

- 2+3 La collezione Museion a cura di Massimo Bartolini e Stefano Arienti, Museion Bolzano

- Artenatura . Percorso di scultura/Skulpturenweg a cura del Comune di Bolzano (catalogo HOLOS) 2007 (catalogo)

-Percorso ricognitivo nella scultura altoatesina/Erkundigende Wege der Skulptur Südtirols a cura del Comune di Laives, Bronzolo e Vadena 2000 (catalogo)

- Arte Raku 04 Museo d’arte Moderna della provincia di Varese Chiostro di Voltorre, Varese 2004

- Bella Vista/Schöne Aussicht-Visione della montagna da Segantini a Weinberger Merano arte/Kunst Meran Edificio Cassa di Risparmio Merano 2002 (catalogo Merano arte)

- Gallery U. Heesch, Kleve, Germania 1996

- Panorama Alto Adige/Südtirol Studio 6, Verona 1995

- Arte giovane in Alto Adige Palazzo della Fiera Bolzano 1993 (catalogo)

- IV Biennale Internazionale della Grafica/Grafici Italiani Palazzo Pavese Torbole (Trento) (catalogo Fabbri Editori 1988)

- Opere scelte nella collezione permanente, Museion Bolzano 1988

- Panorama & panorama Palazzo della Fiera Bolzano 1988 (catalogo)

Mostre Personali

- Galleria Comunale Fiè allo Sciliar, 2022 

- Officina Arredo Bolzano, 2001

- Accademia Europea, Bolzano, 1996

- Art Gallery Raffl Merano (insieme a Andrea Varesco) 1995

- Lia Mostra d’Ert Ortisei 1994

- Galleria Spatia, Bolzano 1993

- Galleria Spatia, Bolzano 1989

- Galleria Spatia, Bolzano 1987

Edizioni grafiche:

“Apotema” cartella grafica di incisioni realizzata per conto dell’Istituto per la Grafica d’Arte di Merano, 1986

“Teorema” cartella serigrafia in 16 colori, Bolzano 1987 Galleria Spatia

“Plagio” cartella di incisioni, 1989 Bolzano Galleria Spatia

“Luna di terra” cartella grafica di incisioni realizzata per conto di ArtForum Merano 1996

Fare un quadro non vuol dire “dipingere”. Dipingere non vuol dire “fare un quadro”. In realtà si è dipinti dalla pittura e si è fatti dal proprio quadro. Si agisce procedendo nel nulla, senza nessuna certezza se non del moto. Non saper nulla del come e del perché. Vuol dire chiedere a sé stessi quello che si ignora di sé; sollecitare un risultato ignoto, che può arrivare a te a ogni ora, da ogni punto del tuo lavoro; senza che nessuno si accorga, ne io stesso, ne nessun altro, degli spiriti, echi, passioni che ci circondano e traversano.

Dipingere vuol dire compiere una serie di operazioni inutili, anche se ostinate e abituali quanto quelle del bambino che lancia senza sosta la palla contro il muro del cortile. A un momento ti trovi in un puto bianco, invisibile; l’angolo deserto dove arrivano i bambini cercando la palla perduta. Un punto di luce concentrato. Oltre il recinto, scavalcato con la grazia della distrazione.

Toti Scialoja, Roma, marzo 1957, Giornale di pittura, p.61

 

L’arte è molto meno importante della vita, ma come sarebbe povera la vita senza di essa. Si lavora senza pensare a come lavorare. Non so come produrre pensieri. Non ho idea di quel che i dipinti dicano del mondo. Non credo che la cosa riguardi il pittore. Il pittore si limita a fare quadri senza una ragione cosciente.

Jasper Jones La mia pittura è una resa, La Lettura, numero 300, 27 agosto 2017

 

L’arte, per principio, non si impara. È nell’essere. Se, però, di generazione in generazione, degli esseri umani si sentono spinti a praticarla, è perché a iniziarli è stato quel primo maestro che è lo sguardo.

L’arte non è nulla. È un soffio. Con il soffio passa e nel soffio rimane.
Avigdor Arikha La pittura e lo sguardo,Neri Pozza Editore, p.76

grigolatodario@gmail.com

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