Elisabetta Moretto

 

Elisabetta Moretto
cell.338 9538752
isa.moretto21@gmail.com
 

Nasce a Bolzano il primo giorno d’estate di qualche anno fa e ha maturato più di trent’anni di esperienza nella ricerca pittorica.
Dopo la maturità artistica e stata sempre attiva nel mondo dell’arte, partecipando a mostre sia collettive che individuali in tutto il territorio nazionale.
La sua prima mostra collettiva risale al 1996.
Alterna due grandi passioni: scrittura e pittura, fino al punto di riunirle scrivendo sui quadri, con un segno illeggibile crea un nuovo spazio intimo.
Con la sua espressione cerca di dar luce a una vita interiore complessa, non sempre comprensibile alla mente razionale e che spesso usa il linguaggio delle piccole cose, sceglie i canali dell’espressione artistica per svelarsi nella sua semplicità.
Impegnata su più fronti si avvicenda fra impegno sociale e ricerca pittorica.
Vita e lavoro si mescolano e dipingere diventa una necessità interiore.
Nella regione in cui vive, l’Alto Adige, ha realizzato alcune opere pubbliche.
Nelle scuole elementari assieme ai bambini ha realizzato dei grandi murales sulle facciate degli edifici, rendendo gli alunni parte attiva anche nella fase progettuale.

Dicono di lei

"Le opere di Elisabetta Moretto vivono d’intimità e silenzio; sono superfici minimali, eteree quali presenze simboliche e astratte all'interno di un paesaggio interiore. Con un gesto lirico e costruttivo l'artista arriva a rappresentare pure entità formali, fluttuanti in una dimensione ideale nella quale si percepisce il respiro del mondo. A conferma di ciò le parole dell'artista -le ore sembrano minuti, il silenzio è denso a volte sacro, si cela nella saggezza dell'insieme-"

Riccarda Turrina

 

"Parole che ordinatamente si schierano sull'orizzonte dei paesaggi informali"

Davide Francesco Rota

 

Il percorso creativo di Moretto s’incardina sulla tendenza segnica della reiterazione, del segno-scrittura, del segno inteso come gesto e come perentoria affermazione del sé attivo sul supporto. In tal senso se i fondamenti teorici e culturali di tale operazione non possono non richiamare, in senso lato, l’ascendenza di matrici espressive indebitate con l’informale e con l’arcipelago frastagliato della scrittura visiva, gli esiti raggiunti perseguono un’interessante e originale modulazione.
Salvatore 

Enrico Anselmi

 

Per addentrarsi nei meandri del lavoro di Elisabetta Moretto centrato sul problema linguaggio – scrittura rinuncio a priori a servirmi dei codici semiologici (tanto di moda) proprio per non accavallare un gergo a un lavoro che si definisce da se stesso, e pretende semmai una verifica e un inquadramento. Chi adopera un simile linguaggio conclude di solito confondendo le carte: infatti Moretto ha certo dei compagni di strada e sicuramente dei padri, ma il suo lavoro è cristallino.

Giuseppe Catalani

 

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